domenica 8 giugno 2008

In viaggio con un pescatore

IN VIAGGIO CON UN PESCATORE

Come ogni mattina da quando era in pensione , alle luci dell’alba era solito fare il giro di quel vecchio porticciolo di mare, dove la vita dei pescatori ,lenta , blanda , e piacevolmente faticosa lasciava posto a quella concitata dei turisti e dei bagnanti, che avrebbero da lì a poco popolato la spiaggetta e quel molo. Bato era il nome di quel vecchio che amava respirare il profumo di questo mondo e cercando solitudine amava l’arte di riflettere , di osservare e di ascoltare il lento e dolce sciabordio delle onde contro il molo, di osservare il curioso trenino di papere che sembravano passeggiare sull’acqua in libera uscita, di vedere il via vai delle barche dei pescatori, il rimessaggio delle reti in quelle grosse conche grigie, il comparire e lo scomparire dei gatti tra le barche, quasi ad aspettare un passo falso dei pescatori. D’altronde la vita,ora ,pareva un po’ noiosa,inutile, ma quei pochi momenti del mattino davano un senso all’intera giornata. Amava tutto questo e anche quel mattino si diresse verso la punta del molo, proprio là dove attraccavano le poche barche di pescatori veri ,che erano rimasti forse più per passione del mare che per vantaggio economico o almeno questo era ciò che credeva.

Raggiunse la punta del molo, si sedette ed in silenzio guardò da lontano l’arrivo dell’ultima barca che tutta la notte era stata fuori ,per rendere le sue reti ricche di sostentamento.

La barca con un motore esausto e scoppiettante attraccò lentamente sotto di lui ed il vecchio pescatore con un cenno salutò l’improvvisato spettatore.

Nella barca ,oltre ad un paio di stivali, a due secchi vuoti, ad una canna da pesca c’era sul fondo ormai scolorito dalla salsedine, la rete piena di pesci.

“Come è andata ?” chiese timidamente Bato rivolgendosi al pescatore che stava salendo verso di lui.

“Per chi ? “ rispose il pescatore con quel fare secco e burbero dettato dalla scarsa consuetudine di colloquio.

“Ma ..ma ..per lei,ovviamente.Ha pescato tanto?”

Allora il pescatore rendendosi conto di essere stato esageratamente duro con chi forse ,come lui, cercava una spalla su cui appoggiarsi, si sedette a fianco e senza rispondere alla domanda disse :

“E’ tutta la vita che faccio il pescatore, ero ragazzino che mio padre mi ha insegnato quest’ arte, ora io vivo di questo, e questa è la mia vita”. Sembrava dirlo quasi a giustificarsi,tanto che Bato puntualizzò “Credo sia una cosa molto bella avere un sogno da inseguire,saper fare una cosa oltre l’età, saper respirare l’aria della vita, quella vera, del mare”. Le parole non scalfirono lo sguardo del pescatore che aggiunse “Un sogno non è ciò che sei costretto a fare, un sogno è ciò che in libertà inseguiamo perché lo riteniamo giusto, per amore”.

“Ma pescare è bello!!” seppe aggiungere banalmente Bato,intuendo che per quell’uomo forse le cose stavano diversamente..

“Ha mai provato a pensare cosa ne pensano i pesci , cosa ne pensa ogni singolo pesce che è libero nel mare, si , certo, mi è andata bene, oggi ho pescato tanto” disse con molta tristezza il pescatore.

“Mi sono sempre chiesto cosa è giusto che sia, ma , mai, mai, ho saputo rispondere a questa domanda. Io dò da mangiare ai miei figli ,ma a che prezzo? Ed un domani ci sarò ancora o saremo tutti pesci che cadranno nelle reti di qualcun altro. Cosa potrò lasciare loro, se non una cesta di pesci che ,giorno per giorno, li potrà sfamare ?”.

Bato,allora, capì di avere di fronte un uomo con preoccupazioni tanto banali quanto vere e con una sensibilità vivissima, così senza riflettere rispose : “La natura porta a sopravvivere, senza domande, ogni animale caccia altri animali per portare cibo ai suoi piccoli, e li cresce, li rende liberi, indipendenti e questo è il dono più grande che un genitore possa fare ai propri figli.La natura è meravigliosa e crudele al tempo stesso, non interroghiamola, viviamola e basta”. Bato non aveva figli,non aveva una moglie,ma sapeva trarre la saggezza dei vecchi, ora davanti ad un altro vecchio, forse più bisognoso di lui.

“E’ facile parlare , ma ogni sera prendendo la barca mi chiedo se al mattino porterò qualcosa ai miei piccoli, poi vedo i pesci, i piccoli dei pesci, e tutti i giorni davanti alle mie reti rifletto se è giusto dare e togliere la vita”

Bato lo interruppe - “Vedi quella luce che sorge là all’orizzonte , è là che bisogna credere, è là che devi dirigere la barca , perché nulla è nato dal nulla, la fede è quella che ti fa sorridere sotto il temporale e ti fa piangere al sorgere del sole,tu hai la fortuna di avere una barca,dei figli, vivi il momento senza pensare al domani, ringrazia di vedere la luna tutte le sere, il mondo ti apparirà diverso”.

Il pescatore trovò conforto dalle parole di Bato e quasi in segno di gratitudine tolse il suo vecchio basco che copriva la fronte. “Vedi ,io ho paura di andare verso l’orizzonte, ho paura di non essere capace” - sussurrò timidamente- , quasi a non voler essere sentito.

“Tutti abbiamo paura di viaggiare verso l’orizzonte, ma tu,oggi, mi hai aperto gli occhi perché le parole che ti dicevo erano una medicina anche per me, ho capito che non devo aver paura della monotonia e le tue parole mi hanno insegnato che la vita continua fino alla fine ,tra gioie e dolori. Solo ora so che lottare per sopravvivere rende vivo ciò che naturalmente deve spegnersi solo col corpo e non prima. Verrò a vedere l’alba con un altro spirito,quello di chi vuole viaggiare sempre, aspettando di sentirmi utile ma senza cercarlo disperatamente, perché non sono io che posso fermare il momento,é il momento che aspetta me ”.

Il pescatore capì, capì che l’uomo che lo aiutava stando lì seduto a parlargli ,aveva bisogno , forse come lui, forse più di lui. Capì che la ricerca ossessiva di una tranquillità andava oltre natura, capì che era anche fortunato , capì e accettò. Ora non doveva più interrogare la vita, ma viverla semplicemente.

“Ciò che hai detto è stata una lezione anche per me, una lezione di umiltà ,non sapevo più guardare tra le onde, ed ora la luce della barca è più chiara. Prima ogni piccola onda mi sembrava un ostacolo insormontabile, ora è diverso, punterò la barca in modo da affrontare l’onda, perché così dovrà essere. ” - disse il vecchio pescatore senza perdere quella dignità che lo contraddistingueva nella sua semplicità.

Bato sorrise e stette in silenzio assaporando l’aria del mattino con una nuova piacevole sensazione di benessere.

Il pescatore alzandosi si rivolse a Bato: “Senti.. se ti fa piacere vuoi venire con me a pescare domani, ..vuoi fare un viaggio con me verso l’orizzonte..?”

E Bato con la saggezza di un vecchio pescatore quale non era mai stato, disse :

“Grazie...ma il viaggio con te l’ho già fatto, oggi, verso l’orizzonte”.

Se ne andarono entrambi, più ricchi, entrambi.

Nessun commento:

Copyright

Creative Commons License
Orme nel cammino by Alessandro Corsi is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Creative Commons License
Foto Artistiche by Alessandro Corsi is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.